http://www.youtube.com/watch?v=kKRvWCruckI&feature=related Il Disastro di Chernobyl
IMMIGRATI SULLA TORRE EX-CARLO ERBA DI MILANO
http://www.youtube.com/watch?v=DQMkPgT3Wvk&feature=player_embedded#at=239
Alfredo Jaar su COX18
Il divario tra la cultura italiana e la situazione attuale è
scioccante e aumenta di giorno in giorno.
Questo vuoto è causato da numerosi problemi strutturali, come
l’assegnazione politica di posizioni culturali che vengono rimpiazzate
da ogni nuovo governo. In queste circostanze la continuità e la
profondità dell'impegno sono impossibili.
Un altro problema che non si riesce ad affrontare è la mancanza di
musei d'arte contemporanea e di istituzioni simili, completamente
dedicati alle arti visive e alla cultura. Se paragonati per esempio a
quelli di Germania, Francia o Spagna, i numeri dell'Italia sono
incredibilmente miseri. Questo è davvero drammatico e assurdo.
Ciò ha penalizzato enormemente la visibilità nel mondo degli artisti e
degli intellettuali italiani, che sono costretti a emigrare.
Di fronte a un panorama talmente triste e desolato, gli artisti e gli
intellettuali italiani sono stati costretti ad affrontare in prima
persona questo impellente argomento. È una questione di pura
sopravvivenza.
È così che sono nati luoghi come Cox 18. Creati da artisti e da
intellettuali per artisti e intellettuali, sono gli spazi culturali
più generosi delle città e hanno un ruolo fondamentale di cui non si
fa carico nessun'altra istituzione. Sono spazi aperti, liberi,
multidisciplinari e democratici. Cox 18 è un centro sociale storico
che ospita anche la libreria Calusca e l'Archivio Primo Moroni. Cox 18
e altri spazi, come per esempio la Casa degli Artisti, hanno
un'importanza vitale per la sopravvivenza della cultura italiana. Una
cultura viva deve essere creatrice e Cox 18 crea cultura, la condivide
con tutti i milanesi e gli italiani. La protegge. La accudisce con
tenerezza. La cultura è la sua raison d’être.
Cox 18 è uno spazio di speranza.
Oggi si trova sotto l’assedio di un governo autenticamente fascista,
che non capisce il termine cultura. Che non riconosce la cultura come
elemento fondamentale della vita.
La mia opera artistica non esisterebbe senza Gramsci, Pasolini o
Ungaretti. Quando ho creato il mio progetto pubblico Questions,
Questions per le strade di Milano, stavo rendendo partecipi i milanesi
delle mie paure in merito alla cultura italiana. L’attuale realtà di
Cox 18 e di altri spazi simili sono una drammatica conferma di questi
timori.
Milano si deve mobilitare per fermare questo crimine. Perché si tratta
di un crimine vero e proprio, perpetrato davanti ai nostri occhi
increduli. Ci sono già stati fin troppi delitti. Ora basta. La cultura
italiana si merita di meglio.
Alfredo Jaar, 29 Gennaio 2009
(traduzione di Andrea Scarabelli)